Il Piano sulla scuola del presidente del consiglio: LA MOBILITA' DEI DOCENTI

LA MOBILITA'

Proseguo l'analisi dettagliata del Piano. Di seguito una lunghissima citazione del testo delle Linee Guida chi l'ha letto, lo può saltare
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“Di tutti gli aspetti del nuovo sistema ce n’è uno più¹ importante di tutti. Ed è che l’unità di riferimento per il calcolo del 66% sia la singola scuola (o la singola rete di scuole).
Non solo perchè questo creerà un incentivo sano per tutti i docenti all’interno di ogni scuola (o rete di scuole) a contribuire al progetto formativo. O perchè eviterà distorsioni e anomalie (casi di scuole dove i docenti sono sempre tutti nel primo 66%).
Ma perchè permetterà di migliorare le scuole di tutta Italia, dal momento che favorirà una mobilità “orizzontale” positiva.
I docenti mediamente bravi,infatti, per avere più¹ possibilità di maturare lo scatto, potrebbero volersi spostare in scuole dove la media dei crediti maturati dai docenti è relativamente bassa e quindi verso scuole dove la qualità dell’insegnamento è mediamente meno buona, aiutandole così¬ ad invertire la tendenza.
Andrà previsto che la mobilità avvenga ovviamente nel rispetto della continuità didattica, e anche che le scuole potranno contare sui loro docenti per almeno 3 anni consecutivi. Ma è chiaro che, incoraggiando la mobilità, il meccanismo nel suo complesso consentirà di ridurre le disparità tra scuole, e aumentare la coesione sociale.
E' un sistema basato sul merito dei docenti che riduce le disparità tra le scuole e le incoraggia e aiuta tutte a migliorare.
Questa mobilità geografica andrà di pari passo con la mobilità professionale. Ossia da cattedra a organico funzionale e viceversa, affinchè progressivamente tutti i docenti abbiano, nel corso della loro carriera, la possibilità di svolgereàtanti lavori diversi ma complementari – dal fare lezione in classe, allo sviluppare la progettualità extra-curricolare, al seguire la formazione dei tirocinanti – che contribuiscono, tutti, a migliorare i progetti formativi delle scuole e in generale a far crescere i ragazzi.
Questa mobilità sarà la migliore garanzia contro il rischio di creare due compartimenti stagni (cattedra vs funzionale). Permetterà inoltre di venire incontro alle esigenze personali e professionali dei diversi docenti, consentendo loro di fare tante esperienze diverse, e servirà al sistema, nel suo complesso, per migliorarsi nel tempo e realizzare la vera autonomia (vedi Capitolo 3).
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Per vivere e crescere nell’autonomia responsabile, ogni scuola deve poter schierare la miglior squadra possibile. Per farlo, i curricula dei docenti saranno resi fruibili in maniera trasparente, e le informazioni in esse contenuti serviranno alle scuole per la selezione degli organici funzionali e per la mobilità di tutti i docenti.
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A cosa servirà questo registro? A molte cose: sarà navigabile dal personale amministrativo della scuola, per assolvere agli scopi della normale gestione del personale; una parte di questi dati, opportunamente identificati nel rispetto delle regole sulla riservatezza, sarà anche visibile online in relazione alla scuola il cui personale presta il servizio, come avviene nelle sezioni “Persone” sui siti di diverse organizzazioni.
La sezione di tale Registro relativa ai docenti avrà una funzione organizzativamente molto rilevante a partire dal prossimo anno scolastico: nel caso dei docenti reclutati come organico funzionale, il registro sarà infatti lo strumento che ogni scuola (o rete di scuole) utilizzerà per individuare i docenti che meglio rispondono al proprio piano di miglioramento e alle proprie esigenze. E servirà, quindi, per incoraggiare e facilitare la mobilità dei docenti, da posti su cattedra a posti come organico dell’autonomia e viceversa,così¬ come tra scuole diverse.
Il dirigente scolastico, consultati gli organi collegiali, potrà in tal modo chiamare nella sua scuola i docenti con un curriculum coerente con le attività con cui intenda realizzare l’autonomia e la flessibilità della scuola. In questo modo le scuole potranno utilizzare la leva più¹ efficace per migliorare la qualità dell’insegnamento: la scelta delle persone. "

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Sembra di capire che avremo due organici: uno curriculare ed uno funzionale (probabilmente i docenti precari assunti senza cattedra). Immagino, ma non è detto che la mobilità geografica per l'organico curriculare avverrà come ora per ordinanza, ma per il “funzionale” si prevede la “chiamata diretta” del Dirigente Scolastico, sentiti gli organi collegiali. La “scelta delle persone” è proprio quello che può danneggiare profondamente la tenuta della scuola. Aumenterà il contenzioso, immagino che il Dirigente debba motivare la sua scelta e il fatto di aver preso in considerazione tutti i docenti nel registro (quanti saranno qualche migliaio, un giudizio per ognuno). Se così non fosse sceglierà per conoscenza diretta o segnalazione. Si immagina il contenzioso? Oppure il dirigente farà un bando, accoglierà le disponibilità alla mobilità, stilerà una graduatoria, in base ai criteri degli organi collegiali, sceglierà e motiverà la sua scelta, aspettando denunce civili, amministrative e penali (parentele ed amicizie anche latenti e trasversali saranno esaminate). Ma chi elabora queste cose, pensa? Il pubblico deve obbedire a principi costituzionali di non “discriminazione”, “parità di opportunità”, “trasparenza” nelle scelte operate. Quali procedure per rispettare questi principi. Nel privato spendo i miei soldi e faccio come mi pare, scelgo chi voglio, ma nel pubblico i soldi non sono miei.
Per coloro che del PD sono o al PD fanno riferimento: quando e dove nella nostra elaborazione e discussione sulla scuola abbiamo fatto riferimento alla chiamata diretta dei Dirigenti Scolastici? Per gli altri sono chiari gli effetti di una simile normativa sul lavoro docente, per oggi quello funzionale, ma domani? E sul Sistema Scuola. Agli estensori, che evidentemente non hanno insegnato un solo giorno, andare a lavorare in una scuola a 50 Km dalla propria residenza costa ben più, sia in denaro che in salute e rischio incidente, che qualsiasi scatto, nella stessa città lavorare in un quartiere a rischio costa ben più della possibilità di ottenere più facilmente lo scatto, in realtà questo potrebbe accentuare le differenze tra le scuole anziché diminuirlo: andranno nelle scuole con docenti più “scadenti” (qualunque cosa voglia dire), gli “scadenti” (qualunque cosa voglia dire) delle altre scuole. Si chiama “selezione avversa”. Supponiamo che io sia in una scuola con docenti tutti eccezionali (perdonatemi il ragionamento, è per spiegare a chi ha stilato il documento) in questa scuola io sono nel 33% di “asinelli” per cui mi trasferirò nella scuola in cui il 66% di “bravi” sono i realtà “asinelli”. In questo modo si otterrà quello che si vuole evitare: scuole di serie A stabili ed appetibili (i bravi amano la competizione) e scuole di serie B con tendenza al ribasso. Gli incentivi non sempre funzionano come si prevede e così si dimostra che gli estensori non solo non hanno mai insegnato, ma nemmeno studiato quella che dovrebbe essere la loro materia preferita l'economia.