Cosa posso aspettarmi dal mio esame? Ovvero della scuola e la valutazione, all'origine del contenzioso scuola-famiglia, un'analisi psico-matematica. Seconda puntata.

Come abbiamo visto nella prima puntata, la prima “trasformazione” di una performance “qualitativa”, un compito o un'interrogazione, è avvenuta mediante le griglie, ma non basta. Ora entra in campo la metrica.

Per quanto riguarda l'esame di stato il risultato finale è il prodotto di tre, o quattro, momenti:

  • il percorso scolastico, derivante dalle medie in 10 (decimi, scrivo numericamente per chiarezza), convertite in 25 (venticinquesimi, credito degli ultimi tre anni)

  • le prove scritte, tre ognuna in 15 (quindicesimi), che danno un totale in 45 (quarantacinquesimi);

  • il colloquio espresso in 30 (trentesimi);

  • più un eventuale bonus espresso in 5 (cinquesimi?);

    Tutto, ovviamente, “grigliato” e documentato.

    Per cui il voto finale è predestinato per il 25% dal percorso scolastico, per il 45% dalle prove scritte, per il 30% dal colloquio, più un eventuale, vincolato al risultato delle prove, correttivo del 5%

    Ognuna di queste fasi ha le sue criticità, concentriamoci sulla prima: il percorso scolastico.

    Ogni docente, abbastanza anziano, ragiona, o ragionava, in 8 (ottavi). Chi trai maggiori di 40 anni aveva 9 o 10 in qualche materia? La mia media annua era sul 7 ed il mio voto di diploma è stato il massimo. Oggi non è più così. Infatti il credito annuale viene attribuito su una base di conversione tra medie in 10 (decimi) e credito variabile, ma che lla fine sarà espresso in 25 (venticinquesimi)

    Si parte per la conversione da una tabella

Tabella crediti scolastici (D.M. n. 99 del 16 dicembre 2009 )





Media dei voti

Crediti scolastici punti (credito)

 

I anno

II anno

III anno

M = 6

3-4

3-4

4-5

<= 6 M <= 7

4-5

4-5

5-6

<= 7 M <= 8

5-6

5-6

6-7

<= 9 M <= 9

6-7

6-7

7-8

<= 9 M <= 10

7-8

7-8

8-9

 

Il resto è facile: si prende la media dei voti, si attribuisce il punteggio minimo della fascia di media, si valutano eventuali altre esperienze interne alla scuola ed esterne e si “scatta” o meno, ovvero si va al massimo della fascia.

E qui c'è il primo problema, se io, docente, ragiono in 8 (ottavi), come i miei vecchi insegnanti, il mio alunno bravo non raggiungerà il massimo del credito per cui devo operare una prima conversione da 8 (ottavi) in 10 (decimi), non tutti lo fanno. Naturalmente lo farò non solo per gli alunni “bravi” ma per tutti. Di seguito una tabella “proporzionata”:



Voto attribuito in ottavi

Voto in decimi

1

1,25

2

2,5

3

3,75

4

5

5

6,25

6

7,5

7

8,5

8

10

 

Così vediamo come la valutazione del docente subisce una prima trasformazione.

Faccio rilevare come un 4 corrisponda ad un 5. Naturalmente non si segue questa conversione in maniera pedissequa, spesso il 4 resta 4, ma il 5 diventa 6, raramente l'8 diventa 10, ma spesso diventa 9,

Si badi che il competente (refuso) Ministero prevede queste conversioni, ad esempio l'ordinanza degli esami dice:AI colloquio giudicato sufficiente non può essere attribuito un punteggio inferiore a 20.” La proporzione tra 6/10 in 30 direbbe 18”

Si badi che il ragazzo studioso, ma non particolarmente brillante, diciamo sufficiente in 8/10 deve avere una media di almeno 7,5 per avere il credito corrispondente. Inevitabile che già così si capisca poco. E spesso le prove di esame non corrispondano alle medie o al credito.

Di tutto ciò studenti e famigli sono poco informati, si limitano a veder il loro ragazzo con medie di 7,5 prendere un credito.

Aggiungiamo che due studenti l'uno con la media di 6,1, ovvero tutti 6 ed un 7, ha lo stesso credito di uno studente con una media di 7, ovvero tutti 7, eppure sono due medie completamente diverse. Per ovviare a ciò spesso si fa “lievitare” un voto, portando la media a 7,1, ad esempio il voto di condotta, cosa che produce contenzioso “perchè a tizio avete messo 9 ed a mio figlio 8?” Un po' difficile da spiegare, in fondo in condotta i due ragazzi meritavano “veramente” ambedue 8. Ancor peggio quando sei “costretto” a portare il tuo 7 ad 8, “ma aveva 7 come me, perché a lui 8 ed a me 7?” Dovremmo trasformare tutti i 7 in 8?

L'applicazione della metrica che doveva rendere la valutazione trasparente ed oggettiva produce effetti distorsivi ed opachi.

Per di più ogni docente ed ogni Consiglio di Classe applica o non applica “correttivi” diversi, aggravando la confusione.

Ma non è finita, ben altre distorsioni ci attendono.