Diario semiserio di una campagna elettorale:prima puntata
Schede primarie
La campagna elettorale è cominciata da una settimana. Si va in giro a “chiedere il voto”, si distribuiscono “santini”. Un amico scherzoso mi ha già definito “spacciatore di santini all'angolo della strada” e la definizione è calzante. Non che lo sappia fare bene, ne prendo sempre troppo pochi o troppi, per cui ritorno con le tasche piene di quegli oggetti, che con la foto ti ricordano che sei diverso da come ti immagini, oppure alla richiesta di un amico devi rispondere:”li ho finiti, te li farò avere”. Reazioni disparate: chi con aria di scusa, ma perchè? dovrei scusarmi io per averti importunato. ti dice “mi dispiace, ma l'ho promesso al cugino della cognata di mia sorella. Sai, se me l'avessi chiesto prima ...”, sono veramente dispiaciuti e dispiace anche a te che lo siano, per cui ci si separa con un imbarazzo ed un piccolo dispiacere comune. Poi c'è chi ti dice “che bello, era ora che ti candidassi”, il sollievo è comune, ci si conosce da tempo, si scambiano due parole su come sia la situazione politica, che bella non è e si prende appuntamento per incontrarci da lì a poco. Il terribile è quando qualcuno ti dice “ma che foto hai fatto? T'invecchia e ti ingrossa, sembri gonfio” e tu resti diviso tra il sollievo di non essere come sei in foto e la sensazione di essere meglio, sempre con il dubbio non sia vero, e l'idea che facevi bene a fare una foto più carina, ma questa a te piaceva. La foto è il cruccio maggiore, subito dopo il governo Letta e la lista del sindaco “Felice per Messina”. Poi c'è l'amico più terribile quello che ti getta nel panico: l'esperto di campagne elettorali. Entusiasta, ti domanda “quante possibilità hai di essere eletto?”, tu vorresti dirgli “ed io che ne so?”, ma rispondi “Sai sono molti anni che faccio politica, la lista ha un progetto serio, è composta da gente perbene...”, lui ti guarda con aria severe ed un po' dubbiosa e domanda “ma hai fatto l'elenco elettorale?”, dopo molti sforzi, e qualche imbarazzo, ho capito che l'elenco elettorale è l'elenco completo di tutte le persone con cui hai avuto a che fare nella tua vita, dall'asilo ad oggi, completo di indirizzo, recapiti telefoni e telematici, professione ed orientamenti sessuali, tu balbetti “Veramento no, ho telefonato a qualche amico, poi loro lo diranno ad altri", lui con aria, ora, di aperta disapprovazione “no, non si fa così, il voto lo devi chiedere tu, ricordando quello che hai fatto per loro o quello che potrai fare”, tra se pensa, e tu lo leggi, “questo è cretino, non sarà mai eletto, ma che lo voto a fare?”. Ci si separa, lui con la convinzione di avere avuto a che fare con un imbecille per un quarto di vita, e di aver perso anche questo quarto d'ora di discussione, e tu con la vergogna di non avere un elenco elettorale e ciononostante esserti candidato. Mentre i giorni scorrono tra queste piacevolezze, scopro che un giornale online non ci vuole più bene. Una giornalista, molto brava, peraltro, finisce un articolo sulla farfalla così
“Se non lo avessero specificato in conferenza stampa che la lista “La Farafalla” appoggia la candidatura di Calabrò, si stenterebbe quasi a crederlo leggendo quanto scrivono , da cui traspare una illimitata diffidenza nei confronti di Calabrò, che già all’indomani della vittoria alle primarie è stato definito uomo d’apparato proprio da chi dell’apparato del Pd era stato segretario cittadino sino a pochi giorni prima, cioè Grioli, e da chi, dallo quello stesso apparato, era stato nominato City Manager del Comune durante l’amministrazione Genovese.”
Io mi domando se stiamo disturbando qualcuno e l'articolo è un messaggio dall'alto oppure la nostra posizione non è chiara. Siccome a pensar bene si sbaglia, ma non si fa peccato, rispondo ad articolo e commenti vari
“Chi pensasse che la Farfalla è nata per chiedere assessorati o costruire carriere politiche personali sbaglia e di grosso, deve cercare altrove ed in altre critiche e critici. Mia nonna diceva che “ognuno giudica gli altri con il proprio metro”, per cui non proverò ad argomentare l'affermazione. Chiedo scusa a chi pensasse che questo mio atteggiamento sia arrogante, ma non è elegante fare propaganda, commentando, e se spiegassi qui perchè nasce la farfalla o cosa vuole, potrebbe sembrare propaganda, così come sarebbe propaganda linkare il mio blog qui, per cui non lo farò, ma mi son firmato con nome e cognome, e chi volesse potrebbe facilmente andare nel blog e leggere. Commento solo per porre qualche questione e chiarire qualcosina. La Farfalla appoggia convintamente Felice Calabrò, che conosciamo bene ed apprezziamo, nei due anni in cui ho fatto militanza nel PD l'unico consigliere comunale che ho incontrato e che ha lavorato con noi è Felice, ed io non dimentico, ne mistifico, ma da giorni apprendiamo dai giornali, online e cartacei, che metà giunta del ex-sindaco Buzzanca ora è nelle liste di Felice o nel PD o vicina. Certamente è lecito ammettere di avere sbagliato e cambiare idea, se si è stati nella Giunta Buzzanca è perfino onorevole, ma sentiamo anche che alcuni saranno futuri assessori. E' lecito dire che non siamo d'accordo perchè lo riteniamo politicamente, moralmente ed elettoralisticamente sbagliato? Sono un po' stufo di sentirmi dire, quando chiedo il voto per Felice Calabrò, cosa che faccio, “ma se ha riempito la lista con “trasfughi” del centrodestra? Qui non cambiano nemmeno i suonatori, resta la stessa: musica e suonatori”. E' distruttivo o poco leale chiedere a Felice Calabrò di smentire le voci, dicendo chi formerà la sua squadra? Oggi la Gazzetta riporta la notizia, splendida, che la delega per le politiche sociali e la famiglia andrà a Carmen Currò e mi son precipitato a diffondere la notizia sui social network, complimentandomi con Felice Calabrò. Se domani usciranno nomi simili, mi sarà facile chiedere il voto per Felice, ma se così non fosse, non dovremmo, come amici, ancor prima che come lista apparentata, avvertirlo di queste voci e del danno che provocano alla sua e nostra campagna elettorale, oltre al fatto che se fossero vere sarebbe un segno di quel trasformismo, che ha ridotto la città al punto in cui è, e che giustamente Felice vuole mettere al bando con il codice etico, codice etico che vale per il futuro e va bene, ma almeno un piccolo giudizio sul passato? Commento solo per cercare di chiarire i dubbi dell'articolo, una riflessione su queste domande che non sono le sole avrebbe chiarito di che si tratta.”
Uno dei commentatori, habitue del sito, così risponde:
“A voler commentare il suo "epitaffio" a difensore della farfallina(che satirizzando la vedrei meglio da un altra parte) o di chiunque altro Calabrò o pinco pallo che sia con quel tanto che basta a farci capire che lei ha anche un "blog" e usa i "social network", al comune mortale, "che si trova uno scalino sotto al suo", con il metro del giudizio corto, la prima cosa che viene in mente per ragionamento è che questi signori avendo perso alle primarie potevano quantomeno appoggiare il candidato in altre maniere meno "appariscenti" senza fare quello che Camilleri dice:" pruvulazzu, tiatru".
E come lei ha affermato, tutto questo "cancia bannera" dei signori che prima stavano con l'ex sindaco e ora per restare sulla cresta dell'onda passano "all'opposizione", compresa la transumanza dell'ex consiglio provinciale, lungi dall'essere al suo livello di conoscenza del significato delle azioni di questi "illustri" della politica, A NOI, semplici elettori col dente avvelenato, per quanto possano piacere le proposte del candidato Calabrò per il suo team di assessori, le stesse vengono nichilizate dall'idea della presenza di "cancia bannera" di cui sopra ci fa pensare "malignamente" a ragione o a torto anche su tutto il resto.”
Ovviamente lascio perdere ed oggi, sulla stessa testata, altro articolo che accusa Grioli di dividere il centrosinistra, mentre il centrodestra è compatto, articolo non firmato e perciò editoriale. Capito l'antifona, volgo gli occhi in alto e mi guardo dal rispondere.
Ed è così tra amenità del genere trascorre il tempo mio.
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