Il perchè di una candidatura

Perchè candidarsi oggi? Oggi che la politica ed i partiti hanno acquistato un discredito tale da mettere a repentaglio la stessa democrazia? Oggi che governi di centrodestra hanno stremato Messina, fino a prosciugarne le risorse e riempirla di debiti? Oggi che la città si spopola ed invecchia? Oggi che i nostri giovani vanno a studiare “fuori”, a cercare lavoro “fuori”, a trovare lavoro “fuori”, portando ricchezza di idee e capacità altrove? Oggi che tutte le già poche attività produttive della città chiudono e lasciano nella disperazione migliaia di famiglie? Cosa può fare un consigliere comunale? Cosa può significare un impegno in politica? Cosa può significare un impegno in un partito quando i partiti dimostrano in maniera plateale la loro incompetenza e corruzione? Queste domande sono la risposta del perchè candidarsi. Per testimoniare che una politica diversa è possibile, senza dover percorrere la strada della fantomatica democrazia 2.0. Che i partiti possono essere riformati se la misura è colma, ed è colma. Qualcuno ha parlato della nostra lista come di quella degli “scontenti”, non so gli altri miei compagni di lista, ma io sono molto scontento. Sono scontento di una politica incomprensibile anche a chi la vive da quando aveva sedici anni, sono scontento di assistere passivamente al “sacco della città”, sono scontento del mio partito che mi chiede militanza, sostegno, tempo e voti e poi decide cosa fare del mio impegno senza consultarmi. Lo scontento è molto esteso, gli scontenti sono milioni, nel paese e a Messina, ed il loro scontento è tale da prendere la strada della protesta urlata, della militanza in movimenti che di democratico hanno poco, di scegliere una partecipazione che ci crea nei movimenti e rifiuta non solo la logica di questi partiti, ma l'idea stessa di partito. Io credo che una democrazia abbia bisogno dei partiti, ma non di questi partiti. Ed allora o assistere passivamente e criticare dalla poltrona di casa o testimoniare un impegno in prima persona che ti espone al giudizio della città ed alla ricerca del consenso. La situazione è tale che la passività, la timidezza, la difesa della propria privacy rischia di essere viltà ed allora è giusto appoggiare una lista che ha l'ambizioso obiettivo di cambiare la politica per cambiare la città. Ed allora è giusto dire che c'è, se si vuole, la possibilità di uscire dalle logiche delle segreterie e per una volta votare storie e persone diverse. Non pretendo di rappresentare tutto lo “scontento”, ne tutto l'impegno, so bene che molti, in luoghi diversi, liste diverse, stanno tentando di fare la stessa cosa, ma noi cerchiamo di fare qualcosa di più di partecipare, cerchiamo di cambiare logiche e partiti. La campagna elettorale è un momento di un percorso lungo che mira a impedire che i partiti siano autobus che imbarcano clienti per una carriera.Miriamo a ricercare un voto libero che dia forza a chi vuole una democrazia rappresentativa che viva di partecipazione. Una democrazia in cui le competenze di ognuno siano messe al servizio della collettività. E, se permettete, io ho anche un obiettivo: riportare i giovani alla politica, fargli trovare un partito aperto ed inclusivo, in cui nessuno vuole “rendite di posizione” e teme i giovani perchè capaci di “rubargli” il posto. La mia generazione deve lasciare il passo ai più giovani e dobbiamo costruire forme organizzative ed istituzioni aperte. Il Comune di Messina con quelle porte, con i pass assomiglia ad una fortezza che esclude i cittadini, acquista la stessa forma dei partiti con i dirigenti chiusi nelle segreterie, è ora di aprire il Comune ed i partiti.